Partirà lunedì 2 ottobre la seconda emissione del BTP Valore, anche in questo caso dedicata esclusivamente ai risparmiatori privati e si protrarrà fino alle 13 di venerdì 6 ottobre, salvo chiusura anticipata.
La novità di questa prima emissione è l’esordio dello stato italiano nelle emissioni di titoli che corrispondono cedole con cadenza trimestrale, in luogo delle canoniche semestrali.
L’obiettivo è quello di intercettare quella fascia di investitori che necessita di integrare i propri flussi reddituali con maggiore frequenza rispetto alla semestralità prevista dagli altri titoli di stato e dalla stragrande maggioranza delle obbligazioni.
Questa emissione prevede una durata pari a 5 anni e un premo fedeltà, riservato ai risparmiatori che acquisteranno il titolo in collocamento e lo deterranno fino a scadenza, pari allo 0,50%
Per quanto riguarda il rendimento minimo su base annuale comunicato dal Tesoro, sarà del 4,10% per i primi 3 anni e al 4,50% nei due anni finali.
Il rendimento medio annuo del BTP Valore è quindi pari al 4.26% che diventa del 4,36% aggiungendo il premio fedeltà.
Il corrispondente BTP con durata residua 5 anni quotato sul mercato, alla chiusura di venerdì 30 settembre, rendeva il 4,21%.
L’offerta del tesoro è quindi solo leggermente migliore rispetto ai tassi presenti sul mercato, anche se c’è da considerare che i tassi definitivi saranno comunicati solo al termine del periodo di collocamento e potrebbero essere ritoccati leggermente al rialzo.
Rispetto ad un tasso costante, la cedola crescente contribuirà ad attenuare il possibile calo del prezzo del titolo durante la sua vita, rispetto al prezzo di acquisto. Anche l’essere rivolto esclusivamente agli investitori retail, notoriamente più buy & hold rispetto ai più dinamici istituzionali, contribuirà ad attenuare la volatilità rispetto ai classici BTP.
Premesso che nelle decisioni d’investimento occorre sempre far riferimento alla situazione personale, con particolare riguardo agli obiettivi dell’investimento, all’orizzonte temporale, alla propensione al rischio e alle basilari regole di diversificazione e che un titolo in portafoglio va sempre considerato nel contesto di una asset allocation, potremmo affermare che il Btp Valore
Potrebbe essere adatto all’investitore che:
- Ritiene soddisfacente il rendimento offerto.
- Stima di poter mantenere l’investimento fino a scadenza.
- Non ha complessivamente una eccessiva esposizione (diretta o per il tramite di strumenti di risparmio gestito come fondi/etf/gestioni patrimoniali) a titoli di stato o altre obbligazioni italiane.
- Ha necessità di integrare il proprio flusso di reddito con degli introiti trimestrali.
Non è adatto invece a chi:
- Ambisce a rendimenti più elevati di quanto offerto dal BTP Valore ed è disposto a sopportare una volatilità più elevata.
- Non è sufficientemente certo di poter mantenere l’investimento fino a scadenza.
- Ha già una elevata esposizione sui titoli di stato italiani o altri emittenti nazionali.
- Teme un ritorno di fiamma dell’inflazione e/o preferisce strumenti in grado di preservare il valore reale dell’investimento.
Per quanto sopra è sempre opportuno rivolgersi al proprio consulente finanziario con cui sarà anche opportuno valutare la presenza di eventuali minusvalenze fiscali disponibili. In questo caso si potrebbe prendere in considerazione altri BTP o obbligazioni di pari rating che quotano sotto la pari, così che la plusvalenza realizzata a scadenza, rispetto al prezzo di acquisto, sarebbe esente da imposte dal momento che si compenserebbe con le minusvalenze pregresse.