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La settimana di Jackson Hole

L’evento economico della settimana è senza ombra di dubbio la riunione dei banchieri centrali più potenti del mondo a Jackson Hole, nelle montagne del Grand Teton in Wyoming, per un simposio di due giorni organizzato dalla Federal Reserve Bank di Kansas City. Questo evento, che si tiene ogni anno, è diventato uno dei momenti chiave nel calendario della politica monetaria globale, attirando i principali governatori delle banche centrali, economisti e osservatori di mercato. Il tema di quest’anno, “Rivalutare l’efficacia e la trasmissione della politica monetaria”, è particolarmente rilevante in un contesto in cui molti banchieri centrali stanno considerando la possibilità di tagliare i tassi di interesse dopo un periodo di politiche monetarie restrittive volte a combattere l’inflazione.

La conferenza si svolge in un momento critico, dopo una prima metà di agosto turbolenta per i mercati finanziari globali, caratterizzata da un significativo aumento della volatilità. In particolare, i mercati azionari hanno vissuto il peggior ritracciamento dai tempi della pandemia del 2020, seppur quasi interamente recuperato, innescato dai timori di una recessione imminente negli Stati Uniti. L’attenzione ora è tutta rivolta al discorso del presidente della Fed, Jerome Powell, previsto per venerdì mattina, l’unica parte della conferenza trasmessa pubblicamente.

Il discorso di Powell sarà il primo dopo la pausa estiva e sarà attentamente scrutinato per capire le intenzioni future della Fed, soprattutto riguardo alla possibilità di tagli dei tassi di interesse. Durante il picco delle vendite sui mercati all’inizio di agosto, gli investitori scommettevano su un taglio d’emergenza dei tassi da parte della Fed già ad agosto, seguito da un possibile taglio di mezzo punto percentuale a settembre. Tuttavia, i recenti dati che mostrano una riduzione dell’inflazione e un forte aumento della spesa dei consumatori negli Stati Uniti hanno ridimensionato queste aspettative. Gli economisti prevedono che Powell userà il suo discorso per segnalare che la Fed è pronta a iniziare una normalizzazione della politica monetaria, probabilmente con un taglio dei tassi a settembre, ma senza esagerare nel ridurre i tassi.

Il tono di Powell sarà probabilmente diverso rispetto al suo discorso dell’anno scorso, quando aveva avvertito che i tassi sarebbero rimasti alti più a lungo del previsto. Questo avvertimento aveva preparato i mercati a un periodo di 14 mesi di tassi invariati, mantenuti al livello più alto degli ultimi 17 anni. Durante questo periodo, l’inflazione è scesa al 2,9%, il livello più basso dal 2021, consentendo alla Fed di concentrarsi su come raggiungere l’obiettivo della piena occupazione. Powell potrebbe sottolineare che, nonostante i recenti miglioramenti, un allentamento significativo della politica monetaria potrebbe non essere giustificato.

Anche il discorso di Andrew Bailey, governatore della Banca d’Inghilterra, previsto per venerdì sera, sarà seguito con attenzione. Sarà il suo primo intervento pubblico da quando i dati sull’inflazione si sono rivelati inferiori alle aspettative della Banca. I dati recenti mostrano un calo dell’inflazione nei servizi e una disoccupazione inaspettatamente in diminuzione nel secondo trimestre, insieme a una crescita economica robusta. Questi segnali di resilienza economica potrebbero influenzare le decisioni future della Banca d’Inghilterra riguardo ai tassi di interesse.

Nonostante i recenti segnali positivi, i banchieri centrali non sono pronti a dichiarare vittoria sulla lotta contro l’inflazione. Persistono minacce all’outlook inflazionistico, tra cui l’aumento dei prezzi del petrolio dovuto ai conflitti in Medio Oriente e l’incremento dei costi globali delle spedizioni durante l’estate.

In definitiva, le sfide che i banchieri centrali affrontano sono molteplici e complesse, con rischi che puntano in direzioni diverse. La conferenza di Jackson Hole sarà un momento cruciale per valutare come i principali attori della politica monetaria intendono navigare in questo contesto incerto e instabile.

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