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Asset alternativi: quando l’arte diventa investimento

L’Italia è il paese al mondo con il maggior numero di siti archeologici e di opere d’arte (nonostante le sottrazioni napoleoniche poi trafugate in Francia); ancora oggi, tra l’altro, vantiamo artisti, pittori e scultori di fama internazionale, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo e a qualsiasi livello.

Questo, con la complicità dei turbolenti mercati internazionali, ci potrebbe bastare per capire perché converrebbe investire in opere d’arte. Acquistare un prodotto artistico, che sia una scultura, un quadro, una fotografia contemporanea o una stampa di pregio, vuol dire -in termine tecnico- accaparrarsi un bene anticiclico.

Il mercato dell’arte moderna e contemporanea ha dimostrato di non temere le crisi e rimanere solido anche durante le epidemie mondiali.

Lo hanno dimostrato i dati rilasciati da The Art Basel e UBS Global Art Market Report: “le vendite online di arte e oggetti d’antiquariato hanno raggiunto il record di 12,4 miliardi di dollari, raddoppiando il valore rispetto all’anno precedente e rappresentando una quota record corrispondente al 25 % del valore di mercato”.

Investire in arte, appare chiaro, potrebbe essere una forma molto interessante per diversificare i propri investimenti. Per l’arte contemporanea, ad esempio, i rendimenti passati sono arrivati anche a picchi del 50% se ci riferiamo a nomi come Picasso o Modigliani.

Potrà sembrarti incredibile ma studi pubblicati su ArtPrice.com, indicano un rendimento medio annuo che va dal 14% al 17%. Con questi numeri non è difficile capire come mai sempre più investitori si approcciano a questo mercato.

Arte e mercato, tuttavia, sono due entità differenti e separate anche se strettamente legate e connesse fra loro. Analizzare il valore artistico di un’opera, lo stile di un artista e la sua importanza culturale, ha i suoi parametri; determinare il valore economico di un dipinto o di una scultura, ne ha tutt’altri.

È per questo che si rende necessario rivolgersi ad un professionista del settore.

Investendo in arte si potrebbero ottenere ottimi rendimenti, ma è altrettanto facile fare acquisti sbagliati e ritrovarsi dopo qualche anno con qualcosa che praticamente non ha più alcun valore. Ciò accade soprattutto quando si opera senza una reale conoscenza del vasto universo dell’arte, un mondo sì affascinante ma che per quanto riguarda il mercato è guidato da ben poche regole certe e verificabili.

Prima di avvicinarti al mondo dell’arte con l’intenzione di fare un investimento, è necessario capire e seguire le regole del mercato: affidandoti ad un Art Advisor potrai evitare di fare acquisti basandoti unicamente sulla piacevolezza dell’opera o il tuo gusto personale.

È ovvio che fra i tanti possibili investimenti puoi scegliere l’artista che più tocca le tue corde ma, se compri sperando in una futura rivalutazione dell’opera, non bisognerebbe mai farsi guidare dall’emozione.

Grazie alla consulenza di un Art Advisor capirai subito che la formula magica è: godere l’arte con il cuore ma comprarla con la testa.

Se ti vuoi avvicinare a questo mondo in maniera consapevole e senza trovarti di fronte a brutte sorprese è necessario che tu abbia ben chiaro questo concetto:

Il mercato ha delle regole proprie e si muove secondo principi propri che, a volte, non hanno nulla a che vedere con quelli della storia dell’arte.

Ti faccio qualche esempio per essere più chiaro, rifacendomi a report rinvenuti su ArtMarketInsight.

Artisti come Pablo Picasso, Andy Warhol, Marc Chagall e moltissimi altri, non solo mantengono un altissimo livello di liquidità anche nei tempi più difficili dell’economia mondiale, ma consolidano e crescono di valore nel tempo prescindendo da qualsiasi episodio politico ed economico.

Nel 2000 se tu avessi investito 10.000 euro su una “Marylin” di Andy Warhol, nel 2020 si sarebbero trasformati in circa 100.000.

Nel 2018 la stessa cifra investita su un’opera di Kaws si sarebbe trasformata in circa 35.000 euro già nel 2020.

Notevole.

Ci sono, poi, degli artisti che, più di tutti, negli ultimi anni sono stati bersaglio di aspre critiche e fulcro di polemiche. I più famosi, sono Jeff Koons e Damien Hirst. Koons, nello specifico, detiene il record per l’opera di un artista vivente più pagata in asta (58 milioni di $). Hirst, invece, è stato forse un precursore nell’aver utilizzato (consapevolmente e con una strategia ben precisa) ciò che si chiama personal branding nel mondo dell’arte.

Ti chiederai – come, d’istinto, mi sono chiesto anch’io- :

Può una sagoma di cane dai colori sgargianti e metallizzati, oggettivamente e consapevolmente kitsch, costare più di un’opera di Gerhard Richter (per citare un artista vivente) o di Salvador Dalì e di Lucio Fontana, due celeberrimi artisti storicizzati?

Si, sempre per lo stesso motivo: l’arte è una cosa, il mercato ne è un’altra.

Qual è, in definitiva, il valore aggiunto che il wealth manager può offrire al proprio cliente inserendo in portafoglio anche asset artistici?

Investire in arte moderna e contemporanea consente di diversificare il proprio patrimonio, permettendo di acquisire beni mobili che mantengono, allo stesso tempo, sia un elevato valore culturale, sia un alto valore economico.

A differenza di molti altri investimenti, inoltre, le opere d’arte consentono di appagare la vista, di godere in prima persona del proprio investimento e di poter arredare con stile e gusto un immobile.

Questi asset alternativi, basandosi sui dati su riportati, porterebbero -nel lungo periodo- conseguire rendimenti maggiori rispetto, per esempio, alle fonti di investimento più tradizionali. Le vendite private -non esercitate nell’ambito di un’attività d’impresa-, inoltre, non sono soggette a tassazione di eventuali plusvalenze.

Conoscere la storia e il valore di un’opera, custodirla e assicurarla per il giusto valore, venderla o comprarla, sono attività che richiedono la conoscenza approfondita del mercato dell’arte, della sua complessità e della sua continua evoluzione.

Il mio team, con il supporto di un network di qualificati esperti, è in grado di rispondere con professionalità e chiarezza ad ogni tua esigenza.

Ti aiutiamo, con la nostra consulenza strategica, ad addentrarti all’interno del mercato dell’arte e del collezionismo: una realtà tanto affascinante quanto complessa, dalle opportunità molto interessanti a patto che sia ben guidata e gestita.

L’ Art Advisory, infatti, ha l’obiettivo di fornire gli strumenti per includere l’arte e la sua gestione al fianco della tradizionale consulenza patrimoniale, con il fine di integrare e armonizzare la componente finanziaria e non finanziaria del tuo patrimonio.

E tu? Sei già un collezionista o stai pensando di diventarlo?

Questa potrebbe essere un’ottima opportunità anche per diversificare i tuoi investimenti!

Il mio team è a tua completa disposizione per guidarti verso l’acquisto di un manufatto artistico che sia in linea con il tuo gusto personale e che possa rivelarsi un buon investimento nel lungo periodo.

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