Un mio contributo per l’articolo pubblicato da Repubblica
Gli aumenti dei tassi degli ultimi mesi hanno portato un consistente aumento delle rate dei mutui oltre che un aumento dei rendimenti degli investimenti obbligazionari.
Per effettuare delle valutazioni sulla convenienza o meno ad estinguere totalmente o parzialmente un mutuo, in conseguenza della disponibilità di un determinato importo di denaro, occorre innanzitutto conoscere il tasso del mutuo, se a suo tempo è stato sottoscritto a tasso fisso o variabile e qual è la sua durata residua. Oltre a ciò, è da considerare anche l’eventuale impatto delle detrazioni fiscali sugli interessi passivi del mutuo, qualora fosse stato stipulato per l’acquisto di una prima casa.
Qualora il tasso del mutuo fosse a fisso è molto probabile che sia inferiore ai tassi riportati nella tabella allegata, che corrispondono ai rendimenti attuali (al netto della ritenuta fiscale) dei Buoni del Tesoro Poliennali. In questo caso sarebbe quindi conveniente mantenere il mutuo e investire la somma disponibile in un paniere diversificato di titoli, etf o fondi obbligazionari rigorosamente investment grade (quindi di ottima affidabilità), che abbiano una vita residua in linea con la data di scadenza del mutuo.
Qualora invece il tasso fisso a suo tempo stipulato sia superiore al tasso pari scadenza riportato in tabella, converrebbe invece procedere ad una estinzione anticipata parziale o totale del mutuo stesso.
Nel caso di tasso variabile le valutazioni sono più complesse e soprattutto molto soggettive.
Un aumento della rata del mutuo impatta in modo diverso sui mutuatari in base alla propria situazione reddituale, del proprio nucleo familiare e delle loro aspettative future. Famiglie che già si trovano a dover fronteggiare l’aumento del costo della vita legato all’andamento dell’inflazione, di fronte a stipendi sostanzialmente rimasti invariati.
In questo caso quindi è molto probabile che alla pura valutazione di carattere finanziario possa prevalere l’esigenza di evitare di correre ulteriori rischi di aumenti dei tassi (e insostenibilità della rata) e quindi si propenda per una maggiore tranquillità data dall’eliminazione di una fonte di incertezza.