Sono sempre stato convinto che a crisi straordinarie i governi devono rispondere con misure straordinarie. Ancora una volta, è quello che puntualmente è successo con la pandemia: tutti i governi si sono adoperati con nuovi stanziamenti volti a dare alle persone flussi di denaro per mantenere inalterata la capacità di spesa e alle imprese la liquidità necessaria per effettuare nuovi investimenti ed evitare il protrarsi della recessione.
Gli Stati Uniti sono stati tra i primi ad intervenire con un piano di stimolo economico di 5 trilioni di dollari che ha dato vita alla più grande immissione di denaro federale mai registrata nell’economia statunitense.
Ma vediamo ora in che modo sono stati o saranno spesi i 5 trilioni di denaro federale.
Privati e famiglie
Agli individui e alle famiglie sono stati assegnati 1,8 trilioni di dollari. Durante la prima ondata, nella primavera 2020, ai disoccupati venne dato un sussidio di 600 dollari a settimana in aggiunta ai già presenti aiuti statali. Allo stesso modo anche le famiglie hanno avuto un’attenzione privilegiata: circa 150 milioni di esse hanno ricevuto un sussidio statale.
La ragione per cui la fetta più grossa dei sussidi è andata ai privati e alle famiglie è stata quella di aiutare economicamente i consumatori primari nel ricominciare a spendere.
L’effetto è stato quello di recuperare oltre il 90% dei 22 milioni di posti di lavoro persi durante le prime settimane della pandemia
Fonte: The New York Times
Aziende
Il settore delle imprese ha beneficiato di 1,7 trilioni di dollari. In questo caso gli aiuti non sono stati erogati sottoforma di sussidi, ma attraverso il paycheck protection program, prestiti che, a seconda del settore in cui sono impiegati, vengono erogati a fondo perduto.
A beneficiarne di più sono state 9 milioni di piccole imprese che a causa della loro dimensione, sarebbero state le più esposte al fallimento.
Oltre al paycheck protection program, il governo ha abbassato i tassi d’interesse dei prestiti a lunga durata, in modo tale da favorire gli investimenti aziendali. A beneficiarne sono state circa 4 milioni di aziende, per un totale di 349 miliardi di dollari.
Fonte: The New York Times
Aiuti statali e locali
Per quanto riguarda gli aiuti statali, sono stati stanziati 745 miliardi di dollari per far fronte a quelle carenze inaspettate legate alla pandemia, come ad esempio tutto l’adattamento del sistema scolastico. Le direttive federali sono state però quelle di non colmare i deficit di bilancio, causati dalla crisi, con l’ausilio di tali aiuti.
I singoli stati hanno tempo fino al 2026 per spendere i fondi, sebbene una cospicua parte di questi non sia stata ancora assegnata.
Fonte: The New York Times
Settore sanitario
Un settore chiave in questa crisi è stato senz’alcun dubbio quello sanitario che è stato ristorato con 482 miliardi di dollari. Lo scopo è stato chiaramente quello di supportare e di potenziare le strutture sanitarie per far fronte a successive ondate e per accelerare la distribuzione/somministrazione di vaccini.
Fonte: The New York Times
Altri programmi
Infine, sono stati stanziati 288 miliardi di dollari destinati a tutti gli altri settori in crisi, come quello dell’agricoltura, quello dell’istruzione e quello degli affitti
Fonte: The New York Times
La risposta degli Stati Uniti all’impatto economico della pandemia è stata immediata e potente, tanto che la recessione pandemica, se è vero che è stata la più intensa e altrettanto vero che è stata di brevissima durata.
Perché quindi non aspettarsi interventi altrettanto cospicui qualora dovessimo trovarci sull’orlo di un’altra forte recessione causata dalla guerra Russia-Ucraina?